Riporre la nostra speranza in Dio

Dio, il Signore, è la mia forza
Abacuc 3, 19

Per questo fatichiamo e combattiamo: abbiamo riposto la nostra speranza nel Dio vivente
I Timoteo 4, 10

L’apostolo Paolo rivolgendosi a Timoteo dice che «la pietà è utile ad ogni cosa» e che vanno rifiutate le «favole profane». La testimonianza della fede vive nella cornice della realtà e per questo ogni testimonianza, se resa con verità e sincerità, comporta difficoltà e fatica, un vero combattimento contro le favole profane che il mondo ostenta e pone come principio della verità. L’invito rivolto a Timoteo è rivolto ad ogni cristiano e cristiana, ed in particolar modo a chi svolge un particolare ministero nella Chiesa. L’invito cioè ad esercitare la pietà come sostegno alla propria fatica nel combattimento. Un invito che pone le sue radici nel Dio vivente nel quale ogni cristiano e cristiana ripone la propria speranza. Senza questa speranza, ogni nostra fatica diventa insostenibile e ci porta inevitabilmente alla rinuncia di ogni impegno, di ogni azione, di ogni ministero. Nessun lavoro nella vigna del Signore sarebbe sostenibile senza riporre speranza in Dio. Non ci sarebbe nessun motivo valido per cui esercitare la pietà se non fosse per la gloria di Dio, per amor suo. Paolo, forse ironicamente, invita Timoteo a non perdere troppo tempo nell’esercizio fisico che, come scrive, «è utile a poca cosa». In una società come la nostra abituata a misurare l’importanza delle persone dai centimetri di girovita e dal grado di abbronzatura, quanto mai questo messaggio risulta importante! Importante anche se impopolare, al punto da sembrare destinato a quei “quattro gatti” che per chissà quale motivo si impegnano nel testimoniare l’Evangelo con la propria vita. La fatica del nostro combattimento oggi, deve allora essere tutta orientata a far comprendere a noi stessi, e a chi ci sta accanto, come la speranza in Dio sia la sola forza capace di farci affrontare con serenità le prove che inevitabilmente ci si presenteranno. Amen!