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Dare lode a Dio creatore

Dio ci benedirà, e tutte le estremità della terra lo temeranno
Salmo 67, 7

Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono
Apocalisse 4, 11

Il nostro testo è la conclusione della prima parte della «liturgia celeste» che viene descritta ai capitoli 4 e 5 dell’Apocalisse. Nei versetti che precedono, secondo i commentatori si possono individuare vari riferimenti all’opera creatrice di Dio: ecco perché questa visione del trono di Dio si conclude con una lode a Dio come Creatore.

Una lode quanto mai adatta a questo periodo dell’anno, che da alcuni anni le chiese cristiane europee osservano come «Tempo del Creato». Un tempo liturgico (e non solo), nato da una proposta del Patriarca ecumenico di Costantinopoli del 1989, raccolta dalla II Assemblea ecumenica europea di Graz (1997) e infine precisata dalla III Assemblea ecumenica di Sibiu (2007), che raccomanda che «il periodo che va dal 1° settembre al 4 ottobre venga dedicato a pregare per la salvaguardia del creato e alla promozione di stili di vita sostenibili per contribuire a invertire la tendenza del cambiamento climatico» (X raccomandazione della III Assemblea ecumenica europea).

Illustrando il significato di questa proposta, il teologo riformato svizzero Lukas Vischer osservava: «È palese che il Dio della creazione non ha uno spazio centrale nel cosiddetto anno ecclesiastico. Le feste principali del calendario cristiano hanno come contenuto le “grandi opere” di Dio in Cristo. Croce e risurrezione, Pentecoste e incarnazione di Cristo: nel corso di un anno la cristianità festeggia gli avvenimenti fondamentali della rivelazione in Cristo. Però non concede al Dio della creazione di essere ricordato in alcun tempo né in alcun giorno… Ciò dev’essere mantenuto immutabile, nonostante la crisi ecologica attuale?» (L. Vischer, in Rete di liturgia n. 10, settembre 2000).