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Roma: verso un ufficio ecumenico riformato

Il 27 ottobre, a Roma, la Comunione mondiale di chiese riformate (Cmcr o Wcrc)* in collaborazione con la Facoltà valdese di Teologia, organizzerà un simposio dal titolo «Testimoniare il Dio della vita». L’appuntamento è dalle 15 alle 18 presso la Facoltà stessa. Tale simposio sarà il primo di una serie di eventi che la Comunione intenderà organizzare in futuro per alimentare il dibattito ecumenico nella capitale.

Al termine del simposio verrà presentato il progetto di creazione di un Ufficio ecumenico riformato con sede a Roma che aprirà i battenti nel 2023. Un progetto importante che avrà come partner, oltre alla Comunione, la Chiesa valdese e la Chiesa di Scozia. Il 30 ottobre alle ore 13, infine, nella chiesa valdese di Piazza Cavour verrà celebrato un culto per la domenica della Riforma, trasmesso in diretta streaming** a beneficio dell’intera famiglia riformata mondiale. Di queste iniziative abbiamo parlato con il pastore Claudio Pasquet, membro del Comitato esecutivo della Cmcr.

– Partiamo dal simposio. Quale idea lo ispira e quali saranno i temi trattati? 

«Con il simposio vogliamo onorare il teologo coreano Kim Yong-Bock, morto in aprile, per il suo contributo al lavoro della Comunione. L’incontro affronterà, da molteplici prospettive, il concetto di “teologia della vita”, centrale nell’elaborazione di Yong-Bock e di altri. Negli ultimi trent’anni, l’idea ha fornito spunti preziosi alle teologie della liberazione e indigene. Tra i relatori figureranno anche teologi dalla Corea, dal Sud-Africa e dall’Indonesia, oltreché dalla Facoltà valdese di Teologia».

– La creazione di un Ufficio ecumenico riformato a Roma è un progetto ambizioso. Come è nata l’idea?

«Con l’allora moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini, valutammo l’opportunità di creare a Roma un luogo di organizzazione, testimonianza e presenza per i Riformati. Ne parlammo con i vertici della Comunione mondiael di chiese riformate che accolsero il progetto e lo svilupparono negli anni seguenti. Roma è ovviamente strategica anche per i rapporti con la Chiesa cattolica che è solita promuovere incontri esclusivamente bilaterali con le varie confessioni cristiane. Il nostro intento, invece, è quello di favorire scambi che prendano in considerazione il vasto panorama ecumenico presente nel mondo cristiano». 

– Come sarà strutturato l’Ufficio e dove avrà sede?

«L’Ufficio avrà il compito di mantenere il collegamento tra le chiese riformate e i loro partner ecumenici a Roma e di presentare le iniziative riformate più significative alla comunità ecumenica della città. Senza naturalmente dimenticare l’impegno a favore della pace e della giustizia. L’Ufficio, che avrà a disposizione una figura stipendiata dalla Chiesa di Scozia, organizzerà i suoi eventi a Roma, in particolare, presso la Chiesa valdese di piazza Cavour, la Facoltà valdese di teologia e la St. Andrew’s Church of Scotland. Esso avrà sede presso gli uffici della Tavola valdese, la quale metterà a disposizione degli spazi adeguati. Un comitato consultivo sovrintenderà al lavoro dell’Ufficio e sarà composto da sette persone: tre nominate dalla Comunione mondiale di chiese riformate, due dalla Chiesa di Scozia e due dalla Tavola valdese. Le riunioni avverranno sempre in forma digitale per ovvie ragioni economiche».

– L’Ufficio lavorerà in sinergia con altri soggetti?

«Certo, l’idea è di collaborare con altri partner ecumenici quali la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, il Consiglio metodista mondiale e il Centro anglicano di Roma. Naturalmente lavoreremo a stretto contatto anche con il Vaticano, in particolare con la Segreteria di Stato, il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e quello per il dialogo interreligioso. La creazione di questo Ufficio può apparire altisonante ma, se ci riflettiamo bene, risponde perfettamente a una delle vocazioni che da sempre caratterizzano la nostra chiesa pur nella sua piccolezza: quella di mantenere aperto il dialogo tra i vari interlocutori che compongono la fitta ecumene internazionale in cui siamo inseriti».

*La Comunione mondiale di chiese riformate riunisce circa ottanta milioni di cristiani riformati presenti in numerosi paesi del mondo, uniti nell’azione a favore dell’unità della Chiesa, dei diritti umani, della giustizia economica. Le chiese membro sono chiese congregazionaliste, presbiteriane, riformate ed unite. La CMCR è nata a Grand Rapids, Stati Uniti d’America, nel giugno 2010, dalla fusione tra l’Alleanza delle Chiese Riformate (di cui la Chiesa valdese fu membro fondatore) e il Consiglio Ecumenico Riformato.

**Sarà possibile seguire il culto in streaming del 30 ottobre sulla pagina Facebook della Chiesa valdese https://www.facebook.com/chiesavaldesemetodista

(Da: www.chiesavaldese.org)

 

Foto di Di MarkusMark – Opera propria, CC BY-SA 3.0,