strasburgo5

Spunti di creatività e innovazione per le chiese

Il 30 ottobre, in occasione della domenica della Riforma, si è concluso con un culto speciale nel Temple Neuf di Strasburgo un anno di celebrazioni, attività e iniziative dedicate alla dimensione universale della Chiesa, promosso dall’Unione delle Chiese protestanti di Alsazia e Lorena (UEPAL). Per questa circostanza è stato rivolto un invito ad alcune delle chiese membro della Cevaa, la Comunione di Chiese in missione, per trascorrere tre settimane di incontri e di visite alla scoperta di questa presenza protestante significativa nel cuore dell’Europa. Lo scopo era quello di raccogliere suggestioni, impressioni e riflessioni e ricevere dunque uno sguardo esterno sulla realtà delle chiese dell’UEPAL in un quadro di reciproca condivisione.

Insieme a me, vi erano un membro della Chiesa valdese del Rio de la Plata e un pastore della Chiesa presbiteriana del Rwanda. Ospiti presso le Diaconesse nella loro Casa madre di Strasburgo e nella sede distaccata di Hohrodberg, abbiamo respirato una spiritualità dell’accoglienza e della preghiera che ci ha accompagnati nel corso della nostra permanenza.

Abbiamo così potuto scoprire la ricchezza di questo centro del protestantesimo europeo che raggruppa 203 chiese luterane e 44 chiese riformate, unite dal 2006, e rappresenta il 15% circa di protestanti in rapporto alla popolazione dell’Alsazia-Lorena, una percentuale molto più alta che nel resto della Francia. A Strasburgo sono concentrati gli uffici delle diverse istituzioni e dei servizi della chiesa, come: il Capitolo di Saint Thomas, una vera e propria fondazione che gestisce una discreta quantità di beni immobili e di terreni ereditati nel 1524 col passaggio di Strasburgo alla Riforma; le due scuole private protestanti; la casa dello studente che ospita 310 studenti di diverse facoltà universitarie, con servizio ristorante; la mediateca con libri di cultura religiosa. Sul piano dell’azione diaconale, svolge un importante lavoro la Casa protestante di solidarietà, sede di tre importanti servizi sociali: la Cimade rivolta ai migranti; la Semis per la distribuzione di viveri e indumenti ai meno abbienti; la Casas per i richiedenti asilo. Negli uffici dell’amministrazione centrale si trovano, ancora, i vari responsabili dei servizi della chiesa: per la catechesi e le attività giovanili della chiesa, per l’insegnamento di cultura religiosa nelle scuole, per la formazione musicale, per l’ufficio risorse umane, per il counseling coniugale e familiare e tanti altri ancora.

Ciò che mi ha colpito, inizialmente, è la grossa differenza che passa tra la consistente e corposa Unione delle Chiese protestanti di Alsazia e Lorena e la piccola realtà delle chiese valdesi e metodiste in Italia. Visitando le parrocchie locali, però, ho ritrovato la stessa atmosfera che respiriamo nelle nostre chiese, con il carico di preoccupazioni, ma anche con la stessa speranza nel futuro e la volontà di rinnovarsi.

Certo, i culti non sono molto frequentati e la prospettiva per i prossimi anni è di avere una progressiva diminuzione di pastori e pastore. Ciò però non ha scoraggiato e bloccato la capacità creativa delle chiese. Vi porto tre esempi di idee innovative che hanno ridato vita e speranza all’interno delle chiese dell’UEPAL e che potrebbero ispirare la nostra chiesa valdese.

 

La prima nasce dall’esperienza della chiesa di Saint-Pierre-Le-Vieux nel centro di Strasburgo. Una comunità ridotta a pochissimi membri, destinata alla chiusura, ma capace di risollevarsi grazie al programma NooToos. Adesso è una chiesa completamente diversa da prima, orientata sulla vocazione all’«apertura» e disposta ad accogliere nuovi frequentanti, portatori di un progetto di arte, cultura e spiritualità da condividere con altri. Il programma NooToos ha riscosso un notevole successo e ha visto la partecipazione di molti giovani ed è, a mio avviso, la testimonianza che Dio può aprire nuove strade davanti a noi, anche quando fatichiamo a immaginarcele (www.nootoos.eu).

La seconda riguarda il progetto della Chiesa di Saint Guillaume intitolato “Antenna inclusiva” che propone incontri mensili di riflessione e di preghiera offerti dalla comunità LGBTQ+. Si tratta di uno spazio comunitario inclusivo in cui provare a capire qual è il posto delle persone LGBTQ+ all’interno delle chiese, aprire le menti al tema della diversità, leggere la Bibbia per passare dall’esclusione all’inclusione, costruire dei ponti tra le comunità (www.facebook.com/antenneinclusive).

Infine la terza consiste nel progetto di diversificazione dei ministeri nella chiesa come risposta alla crisi della vocazione pastorale. Si tratta di una evoluzione nell’organizzazione dei ministeri, attraverso un programma di formazione e valorizzazione all’interno delle chiese. Attualmente sono sei i ministeri particolari e complementari a quello pastorale: il predicatore e la predicatrice locale che svolge il servizio di predicazione ai culti; l’assistente pastorale che collabora con il pastore; il diacono e la diacona che svolge un servizio sociale; l’animatore e l’animatrice di comunità nell’ambito dei giovani, della musica, della catechesi; il cappellano e la cappellana in campo sanitario, carcerario, militare, scolastico e universitario; l’evangelista con un compito missionario. Questo è un modo concreto e creativo per coinvolgere più persone nel ministero pastorale, ma in un ambito più ristretto e quindi più semplice e alla portata di molti. 

Da chiesavaldese.org