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Corridoi umanitari. Arrivati a Fiumicino 152 profughi afghani

Sono sbarcati ieri mattina a Fiumicino, con un volo proveniente da Islamabad, 152 profughi afghani, di cui 68 bambini.

Si tratta di uomini, donne, bambini con le loro famiglie, che giungono in Italia grazie ai corridoi umanitari promossi da Conferenza episcopale italiana (attraverso Caritas italiana), Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), Tavola Valdese, Arci, Inmp e Unhcr. È il frutto della collaborazione ecumenica e della società civile, che con il protocollo d’intesa con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri arriva oggi a 452 profughi portati in salvo. Il progetto è sostenuto dall’Otto per mille della Chiesa valdese, Unione delle chiese metodiste e valdesi.

Il consigliere della Fcei Libero Ciuffreda ha dichiarato: «Non si può sfuggire alla Storia, ne facciamo parte. La Federazione delle chiese evangeliche in Italia vuole continuare a far crescere le relazioni sociali e l’accoglienza, anche nel tempo in cui i sovranismi cercano di rappresentare l’identità degli Stati. I corridoi umanitari rappresentano una buona pratica di accoglienza di profughi e migranti, frutto della collaborazione di nazioni diverse e attraverso organizzazioni laiche e cristiane, chiese, associazioni e singole persone pronte a garantire dignità e un futuro a chi subisce le ingiustizie e la violenza delle guerre».

La diacona Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese ha manifestato la gioia dell’accoglienza: «È grande l’emozione per questo nuovo corridoio umanitario.  La macchina della Diaconia valdese è pronta ad accogliere e accompagnare chi arriva oggi in qualificati percorsi di inclusione sociale. Ma non possiamo dimenticare la totalità della popolazione Afghana, che sta affrontando una crisi umanitaria di dimensioni spaventose e non possiamo non rivolgere un pensiero speciale, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, alle donne coraggiose che in quel Paese, a rischio della vita, continuano a manifestare chiedendo “pane e libertà”».

I cittadini afghani appena arrivati in Italia, in parte rifugiati in Pakistan fin dall’agosto 2021, verranno accolti in diverse regioni e avviati subito verso l’integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e dall’inserimento lavorativo, grazie a questo progetto totalmente a carico degli organismi proponenti e sostenuto dalla generosità e dall’impegno di tanti cittadini italiani, che hanno offerto le loro case per ospitare, ma anche comunità religiose, ONG e diversi soggetti religiosi e civili.

Sono 38 le persone accolte dalle Chiese protestanti in diverse regioni fra cui Piemonte, Lazio, Abruzzo e Molise.

I profughi sono stati accolti da operatori e rappresentanti delle Associazioni e delle Chiese. È seguita una conferenza stampa a cui hanno partecipato mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio. Libero Ciuffreda, membro del Consiglio della Fcei. Filippo Miraglia, responsabile nazionale immigrazione di Arci. Presente anche don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana.