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Ischia. Impegno concreto e spirituale, con l’Esercito della Salvezza

Ischia è in stato di emergenza dopo la frana del 26 novembre a Casamicciola. 8 vittime accertate, 5 dispersi, centinaia di sfollati, questo il bilancio provvisorio.

L’Esercito della Salvezza (EdS) è presente sull’isola con una struttura. Dichiara la Maggiore Cinzia Walzer-Carpagnano, anche a nome del Capo del Comando EdS Italia & Grecia, Tenente Colonnello Andrew Morgan: «Appena avuta informazione della frana ci siamo messi in contatto con la Tenente Ausiliaria Ilaria Castaldo, nostro punto di riferimento sull’isola».

«L’isola è sotto shock – dice la stessa Castaldo, che è anche responsabile della Casa Concordia di Forio d’Ischia – La nostra struttura non ha subito danni, ma questa tragedia ci riguarda tutti. Man mano che gli edifici vengono dichiarati inagibili sta aumentando il numero degli sfollati. Persone che erano rimaste a casa hanno dovuto abbandonarle. Le persone sono accolte in alberghi e in bed&breakfast, ma non tutti possono fornire i pasti. Si sta già attivando una rete di solidarietà, e continuano ad arrivare messaggi di richiesta di aiuto».

Prosegue la Maggiore Cinzia Walzer-Carpagnano: «Al primo impatto ci si sente disarmati. Siamo riconoscenti alla Protezione civile e al Governo per essersi subito messi in moto. Noi vogliamo fare la nostra parte, in particolare sul medio periodo, quando l’attenzione sarà minore, ma resteranno le situazioni di disagio. Possiamo contare su contatti e reti attivate già precedentemente, con chiese, parrocchie, associazioni del territorio. Siamo presenti sull’isola da tempo e questo rende possibile un aiuto più concreto». E aggiunge: «Siamo anche riconoscenti per la disponibilità e la perspicacia della nostra Tenente sul posto. Aiutare i bambini e le bambine, cercando di offrire alle famiglie un sostegno, è il modo nel nostro piccolo di aiutare a superare il trauma vissuto».

 

Lo spirito è quello del progetto internazionale “Angel Tree” che da anni impegna l’Esercito della Salvezza. «Si tratta di un progetto per regalare doni natalizi a bambini e bambine di famiglie bisognose. Richiede una preparazione lunga, e in questo caso non ci sono i tempi per realizzarlo come di consueto, ma cercheremo comunque di contattare le famiglie sul territorio, tramite le nostre reti, per conoscere l’età dei bambini e portare loro un dono di Natale, anche in queste condizioni difficili. Nuove porte si apriranno e l’Esercito della Salvezza, come centrale nazionale, sostiene finanziariamente, con l’aiuto delle chiese locali, questo tipo di emergenze. Dobbiamo pensare subito alle necessità delle persone» afferma ancora Walzer-Carpagnano.

Come Esercito della Salvezza, continua Castaldo «Intendiamo concentrarci su ciò che non viene considerato di primissima necessità, quindi giocattoli, pastelli, pannolini. Come abbiamo già fatto in passato, insieme alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Siamo orientati a portare un dono tangibile a chi non ha più nulla di quello che aveva, in particolare pensando all’infanzia».


La catena di solidarietà è attiva, così come la vicinanza e il cordoglio per le vittime. Fra i messaggi di queste ore, l’invito alla preghiera del pastore battista Massimo Aprile, che sui social ha condiviso una sorta di proposta liturgica “personale ed ecumenica”. Essa si apre con la seguente invocazione: «Grazie Signore, per la straordinaria ricchezza di questa magnifica Isola. Nella sua particolare costituzione morfologica, essa è stata ed è tuttora grandemente generosa, offrendo, a chi vi abita, molte opportunità di lavoro, e a chi vi viene in visita, di trovarvi ristoro all’anima e al corpo, con le sue numerose stazioni termali, con la bellezza del suo mare, e con le tante opportunità di escursioni storiche e paesaggistiche. Grazie per questa terra che porta nelle vene passione e fuoco, ma che è anche fragile, e perciò bisognosa di protezione e rispetto. Grazie per i giardini de La Mortella e per il castello Aragonese, per il Monte Epomeo e per Lacco Ameno, per Casamicciola e Ischia Porto, per Forio e per le tante stazioni termali». Nella confessione di peccato, si legge: «Ti confessiamo di aver commesso contro questa terra un peccato grave: uno stupro seriale». La liturgia prosegue con parole di consolazione e perdono, di speranza e consapevolezza, di benedizione.

Da Nev-Notizie Evangeliche