
Benin, leader religiosi pregano per la Pace
01 dicembre 2022
Di fronte alle imminenti elezioni si chiede capacità di dialogo e di mediazione per far crescere il Paese
El Hadj Mani ritiene che «i leader politici e religiosi svolgano un ruolo importante nell'indottrinamento e nella manipolazione dei giovani, in particolare attraverso incentivi finanziari» perché, spiega, «tra i fattori dell'estremismo violento ci sono la povertà, l'esclusione sociale e l'ingiustizia». E ha concluso: «L'Islam combatte qualsiasi atto di violenza, di terrorismo, sia armato che verbale».
Il rappresentante della Chiesa protestante metodista del Benin (Epmb), il pastore Inex Chokki, ritiene necessario che le religioni «ripensino le loro pratiche, i loro insegnamenti e soprattutto il loro rapporto con il sacro per vedere cosa non funziona e cosa si dovrebbe fare per sradicare il male dell'estremismo religioso».
Altri due panel si sono concentrati sulla "società civile beninese" e sull'"impegno dei giovani". Ma il momento clou dell'incontro è stato il palco dove, una dopo l'altra, le delegazioni musulmane, cristiane e delle religioni endogene hanno pregato, implorando la pace per il Benin e per il mondo intero.
Hanno poi firmato un appello per la pace, le cui prime parole sono: «Riuniti a Cotonou nello spirito di Assisi, abbiamo pregato per la pace secondo le nostre diverse tradizioni ma con un cuore solo (...) Fermamente convinti, diciamo: basta con la guerra! Fermiamo ogni conflitto».