Gesù è con noi tutti i giorni

Il Signore, nostro Dio, ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiamo fatto
Giosuè 24, 17

Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente
Matteo 28, 20

Le parole dell’ultimo capitolo del libro di Giosuè e quelle conclusive del Vangelo di Matteo esprimono, pur in contesti molto diversi, la cura che Dio ha per noi. Il Signore non è assente, lontano da noi nel mondo di un’imperturbabile eternità, ma è attento alla nostra vita e vuole essere con noi.
Gesù risorto incontra i suoi discepoli; essi sono raccolti in adorazione, ma alcuni dubitano.

Essi forse pensano che colui che hanno visto sia soltanto una visione, una suggestione causata dalle numerose emozioni vissute in quei drammatici giorni.
Per convincerli Gesù non si manifesta con visioni persuasive e seducenti: Egli si avvicina e parla loro. Gesù accorcia la distanza fra sé e i discepoli e si manifesta com’era solito fare, parlando con autorità ma anche con espressioni rassicuranti: «Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente». Gesù abbatte la barriera di separazione e cambia l’ansia della solitudine. Gesù promette che la sua presenza fra loro – e quindi anche fra noi – sarà giorno dopo giorno, non soltanto nei momenti eccezionali, o nel quadro di un rito religioso, bensì nella vita quotidiana. Sono coinvolte tutte le generazioni future delle donne e degli uomini che costituiscono la comunità testimone dell’Evangelo nel mondo: la Chiesa di Gesù Cristo.

Così l’evangelista Matteo termina il suo Vangelo con le parole di Gesù che è il Messia, Emmanuele, Dio con noi.
La solitudine degli esseri umani si manifesta soprattutto nei momenti di crisi, quando guerre, violenze e ingiustizie rendono dolorosa la vita quotidiana, soprattutto ai più fragili e indifesi.
Le Chiese hanno il compito di recare ogni giorno al mondo la promessa di Gesù, quali ambasciatori di un mondo nuovo che inizia già nel presente, perché Gesù è con noi tutti i giorni, non soltanto in quelli festa.