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Inquinamento, Legambiente: «Miglioramenti troppo a rilento, serve cambio di passo»

Torino mantiene anche nel 2022 il triste primato di città più inquinata d’Italia: a rivelarlo è il rapporto “Mal’aria di città. Cambio di passo cercasi”, redatto e pubblicato da Legambiente nell’ambito della campagna Clean Cities, che toccherà 17 capoluoghi di provincia italiani. Lo studio ha preso in esame i dati sia relativi ai livelli delle polveri sottili che del biossido di azoto. Per quanto riguarda le prime, sono ben 29 su 95 le città che hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di pm10, che non devono superare i trentacinque giorni totali. Nel caso di Torino la centralina Grassi ha rilevato addirittura 98 giorni di sforamento, seguita da Milano con 84. Tutti in regola invece per quanto riguarda le concentrazioni medie annue, il cui limite è fissato a 40 mcg/m3, dato che evidenzia un trend positivo, ma ancora troppo rallentato. «Se è vero che non stiamo assistendo a un peggioramento – spiega la direttrice di Legambiente Piemonte Alice De Marco – è altrettanto vero che i miglioramenti risultano troppo lenti per quelli che sono gli obiettivi, considerando che la normativa europea che entrerà in vigore dal 2030 pone limiti addirittura più stringenti di quelli indicati dall’OMS e impone alle nostre città, nel giro di 7 anni, una riduzione media del 40% delle concentrazioni».

Il report evidenzia una volta in più la necessità di un cambio di marcia nelle azioni e negli strumenti messi in campo per ridurre le emissioni su tutti i fronti, a partire, ma non solo, dal tema della mobilità. «E’ necessario agire in parallelo su tutte le fonti inquinanti – prosegue De Marco – Partendo dalla mobilità è prioritario incentivare maggiormente il trasporto pubblico e fare in modo che i cittadini possano vedere quella come prima soluzione invece dell’auto privata. Occorre poi potenziare strumenti come il car-pooling o il car-sharing e metterle insieme ad altre azioni, come per esempio la riduzione dei limiti di velocità. Da questo punto di vista Torino sta andando nella giusta direzione, a partire dai nuovi limiti in tangenziale che ci auguriamo siano seguiti da un’azione analoga nel centro urbano».

Altro aspetto urgente risulta essere quello legato agli impianti di riscaldamento delle abitazioni private: «Non è possibile che ancora oggi nei condomini di Torino abbiamo il riscaldamento con caldaie a gas. Le istituzioni, quindi la Regione e i Comuni, devono assolutamente trovare gli strumenti per fare in modo che i cittadini possano agevolmente effettuare la transizione a fonti a basso impatto. Gli strumenti per un cambio di passo ci sono, ma vanno messi in campo con maggiore celerità e determinazione».

I dati del report saranno presentati nel tour di Clean Cities che, dal 1° febbraio al 2 marzo farà tappa in 17 capoluoghi per promuovere una mobilità urbana più efficiente, sicura e pulita, e partirà proprio da Torino con una tavola rotonda che coinvolgerà Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Arpa e Osservatorio Civico per il clima, giovedì 2 febbraio alle 17:30. «A partire dai dati del rapporto – conclude De Marco – si cercherà di fare il punto sullo stato dell’inquinamento nelle diverse città con la proposta degli strumenti da mettere in campo per la necessaria accelerazione della transizione ecologica. Questi incontri hanno lo scopo di metterci in sintonia con la cittadinanza e con i nostri diretti interlocutori, come Arpa o i diversi assessorati competenti, cercando di far comprendere la necessità di lavorare in sinergia per raggiungere un obiettivo che dev’essere di tutti».