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Haiti. Costruire resilienza nelle comunità vulnerabili

«Haiti è davvero un paese bellissimo, ma con tutto quello che sta succedendo, non lo si vede», così dice Naomie Beaujour, Program Manager della Federazione luterana mondiale (Flm) ad Haiti. In visita presso la sede della Flm a Ginevra, parla dei progetti in corso e del lavoro che in quel paese può fare la differenza.

La crisi politica ed economica ad Haiti si è aggravata un anno fa, in seguito all’assassinio del presidente nel 2021 e alle proteste civili contro l’alto costo della vita e l’insicurezza sociale. Nel 2022, il paese ha visto una situazione di stallo politico, l’aumento dei prezzi di gas e acqua e un’ondata di violenza tra bande con rapimenti e morti. Dall’autunno del 2022, anche Haiti ha dovuto affrontare un’epidemia di colera: in particolare a novembre, il responsabile dei diritti umani delle Nazioni Unite Volker Türk ha avvertito che Haiti era “sull’orlo di un abisso».

La situazione non è ancora migliorata, dice Beaujour che è nata e cresciuta a Port-au-Prince e ha assistito per anni al declino della sicurezza e della stabilità nel suo paese. Gli ultimi mesi, tuttavia, sono stati sempre più pericolosi. «Le cose peggiorano ogni giorno, le bande si sono impadronite del territorio: ci sono rapimenti, uccisioni, la gente ha paura di uscire per strada, soprattutto dopo il tramonto».

L’ufficio congiunto Flm-Nca-Dkh funziona ancora, nonostante queste sfide; una navetta porta i lavoratori delle Ong nei loro uffici in modo che non debbano rischiare il trasporto pubblico. Inaugurato nel 2017 a Port-au-Prince, l’ufficio congiunto del servizio della Flm, di Diakonie Katastrophenhilfe (Dkh) e di Norwegian Church Aid (Nca) fornisce supporto nei settori dell’acqua, dei servizi igienico-sanitari e dell’igiene, dei mezzi di sussistenza e adattamento ai cambiamenti climatici, della sicurezza alimentare e riduzione del rischio di catastrofi. Nel 2021, il programma ha sostenuto oltre 75.000 persone nelle zone rurali.
Le comunità agricole nelle zone rurali sono quelle che soffrono maggiormente l’insicurezza sociale del paese. Il costo della vita è aumentato esponenzialmente e le bande controllano le strade che portano alla capitale. Gli agricoltori non vanno più a vendere i loro prodotti, il che causa insicurezza alimentare a Port-au-Prince e mancanza di entrate in contanti nelle aree circostanti. Ormai è anche difficile per le organizzazioni umanitarie come la Flm e i suoi partner visitare le comunità fuori città.

Il team supporta anche le comunità alle prese con l’aumento del costo della vita. «Forniamo acqua, perché nella capitale ora costa 75c/5 galloni e la gente non può permetterselo», racconta Beaujour. «La Flm è riuscita a fornire acqua pulita e sicura alla popolazione nelle campagne per meno di 1 centesimo, o gratuitamente. Abbiamo anche installato una pompa dell’acqua alimentata da energia solare».

Poiché Haiti è geograficamente situata in un’area soggetta a terremoti e tempeste tropicali, la Flm supporta anche le comunità nella riduzione del rischio di disastri.
Altro obiettivo dell’ufficio congiunto ad Haiti è l’istruzione. La Flm sostiene diverse scuole nelle zone rurali con infrastrutture idriche e igienico-sanitarie. Le scuole in questi tempi forniscono stabilità che ai bambini spesso manca, dice Beaujour. «A casa, i bambini sperimentano stress, forse anche violenza. La maggior parte di loro ha avuto un membro della famiglia ucciso o rapito. Perdono i loro amici perché molti lasciano il paese», spiega Beaujour.
Il 26 gennaio, gli studenti hanno manifestato a Port-au-Prince in seguito al rapimento di un insegnante e sei studenti da parte di una banda. Molti genitori hanno paura di lasciare che i propri figli camminino da soli per strada e non possono permettersi i biglietti dell’autobus.
«L’educazione è speranza, e questa è la cosa più importante che possiamo dare ai bambini. Come possono crescere se non vanno a scuola?» chiede Beaujour.

Sebbene il lavoro sia impegnativo, Beaujour sottolinea quanto il lavoro della Flm faccia la differenza nella vita delle comunità che serve. «Sono davvero orgogliosa di lavorare con la Federazione luterana mondiale. La mia speranza è che torni la pace e si possa lottare per la bellezza di Haiti».