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Viaggio in Zimbabwe di una delegazione battista italiana

È giunta ieri in Zimbabwe una delegazione dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) che dal 2006 ha una partnership con la Convenzione battista dello Zimbabwe. La delegazione è composta dalle pastore Anna Maffei e Antonella Scuderi (la prima, finora referente dei progetti di solidarietà e lotta alla povertà in Zimbabwe passerà ufficialmente il testimone alla seconda proprio nel corso di questo viaggio), dal pastore Alessandro Spanu, membro del Comitato esecutivo, da Paolo Hou, coordinatore del programma di adozioni a distanza “Una vita un dono”, da Arianna Tartarelli, membro del Dipartimento di evangelizzazione, da Marta Vergari, responsabile dell’ufficio otto per mille battista, e da Elin Van Leusen e Gabriela Goyas, sorelle della chiesa battista di Roma-Trastevere.

Diversi i progetti in essere. In primo luogo, il sostegno all’Ospedale Sanyati e ai 6 ambulatori presenti nel distretto di Gokwe. Grazie ad un nuovo pozzo con pompa ad energia solare realizzato recentemente, è stato possibile estendere la fornitura elettrica sempre ad energia solare ad alcuni reparti e si è provveduto ad illuminare lo spazio esterno per rafforzare la sicurezza particolarmente delle donne ricoverate in attesa del parto. Dal 2021 sono stati sovvenzionati gli incentivi ai medici e al personale infermieristico i cui salari forniti dallo Stato sono del tutto inadeguati a garantire la sopravvivenza.

Il Progetto Dignità prevede la ristrutturazione degli alloggi di servizio per le infermiere dell’ambulatorio di Sessame, che è il più grande dei sei ambulatori battisti nel distretto di Gokwe: i suoi registri parlano di 250-300 pazienti visitati ogni giorno; l’ambulatorio è aperto e operante 24h al giorno.

Il programma “Una vita – Un dono”, negli ultimi 12 anni, ha sostenuto e aiutato a studiare e a vivere circa 670 orfani e orfane zimbabwani (357 femmine e 313 maschi). Molte/i di loro si sono diplomati e oggi lavorano, alcuni non ce l’hanno fatta comunque e sono emigrati interrompendo gli studi, fra le ragazze alcune si sono sposate molto giovani e secondo la cultura hanno abbandonato gli studi; alcuni pochi purtroppo sono morti per malattie pregresse, soprattutto Aids, ma la gran maggioranza ha ritrovato la speranza e ha studiato e studia.

Il Progetto Tabitha comprende una sartoria – inaugurata nel novembre 2019 –, costruita per un’idea di Paolo Meloni e sostenuta con costante impegno dalla sua comunità, la chiesa battista di Cagliari. Nonostante il Covid abbia rallentato l’avvio del lavoro, oggi in sartoria ci lavora permanentemente un gruppetto di donne e un sarto coordinati dalle diacone della Chiesa Battista Emmanuel. I guadagni che riescono a fare costituiscono le entrate per le loro famiglie. Recentemente la sartoria è diventata anche una scuola di cucito.

“God cares – We care (ZW) è un importante progetto di solidarietà verso la popolazione dello Zimbabwe che consente a molte famiglie poverissime disseminate in molte aree remote dello Zimbabwe di ricevere un pacco con beni essenziali alla vita quotidiana.

Sono stati realizzati anche dei micro progetti tramite offerte particolari di alcune chiese: quelle pugliesi per esempio, con i ricavi di un calendario che viene realizzato ogni anni a sostegno dello Zimbabwe, hanno aiutato il villaggio di Mberengwa a comprare e installare una pompa ad energia solare per il loro nuovo pozzo; la chiesa di Roma-Trastevere ha finanziato l’acquisto di prodotti per combattere la malnutrizione nelle zone rurali degli ambulatori di Gokwe e a recintare e a seminare un orto dello stesso villaggio di Mberengwa che serve a nutrire molte famiglie povere del villaggio. Quel terreno, se si troveranno donatori, ospiterà anche una scuola e un centro di riabilitazione per bambini e ragazze/i disabili.

La delegazione, che visiterà le comunità coinvolte nei progetti ed incontrerà i referenti in loco delle diverse iniziative, rientrerà in Italia il 30 marzo.