istock-1386495285

Chiese di fronte alle guerre

La risposta delle chiese e delle comunità religiose ai conflitti è stata al centro dell’incontro del Gruppo di lavoro sul dialogo interculturale e religioso, tenutosi a Vilnius il 22 marzo, in occasione della visita del patriarca ecumenico Bartolomeo nella capitale lituana.

L’incontro, ospitato dal governo locale, ha visto Bartolomeo ribadire il legame tra il Patriarcato ecumenico e la Lituania, apprezzando la cooperazione tra organizzazioni statali e religiose.

«La Bibbia insegna che l’amore e la coesistenza pacifica tra le persone sono le chiavi per una vita appagante e sacra» ha detto. Il Patriarca ecumenico ha condiviso come la Bibbia «ci ricordi che il nostro amore per gli altri è un riflesso del nostro amore per Dio, e che non possiamo conoscerlo veramente senza prima dimostrare amore e compassione verso i nostri simili».
Durante l’incontro, il segretario generale della Conferenza di chiese europee (Kek), Jørgen Skov Sørensen, ha sottolineato la risposta delle Chiese alla guerra in Ucraina. «Abbiamo ascoltato le voci degli ucraini. Abbiamo pregato insieme. Abbiamo pianto insieme. Abbiamo attivato la nostra comunione europea di incoraggiamento reciproco», ha detto.

«La Kek ha condotto visite di solidarietà, ha organizzato preghiere e ha trasmesso ai responsabili delle decisioni e ai funzionari pubblici di Bruxelles il ruolo e la posizione delle Chiese nel contesto della guerra», ha aggiunto Sørensen.

Che ha poi concluso ricordando che «quasi tutte le chiese membro della Kek hanno partecipato all’accoglienza e all’ospitalità dei rifugiati, in fuga dalla morte e dalla distruzione. Un compito enorme, svolto principalmente dalle chiese locali e dalle singole congregazioni».

Sørensen ha anche presentato il progetto Pathways to Peace (Sentieri di Pace) della Kek, incentrato sull’Ucraina, che promuove la giustizia, la riconciliazione e la ricerca della Pace. Attraverso questo progetto, la Chiesa europea si impegna nel dialogo con le istituzioni europee, affrontando questioni politiche cruciali.

La prima ministra lituana Ingrida Šimonytė ha apprezzato particolarmente il ruolo delle comunità religiose nel rispondere al conflitto. «La guerra in Ucraina ha anche portato alla luce l’incredibile capacità di compassione e amore che esiste negli esseri umani», ha dichiarato. Šimonytė ha sottolineato l’importanza della convinzione che «gli atti di crudeltà insensata e i crimini contro l’umanità sono fondamentalmente incompatibili con l’etica e i valori cristiani».

La Kek era rappresentata anche da Darius Petkūnas della Chiesa evangelica luterana di Lituania, che ha contribuito con riflessioni sul tema. All’incontro era presente anche l’ex presidente della Kek, il metropolita Emmanuel di Calcedonia.