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Schindler. Mito nella realtà

La storia degli “ebrei di Schindler” di Tom Keneally Schindler’s Ark, raccontata anche dal film Schindler’s list di Steven Spielberg, uscito nelle sale nel 1993 e diventato presto un successo in tutto il mondo.
Era il 28 aprile 1908 quando nasceva in un paesino dei Sudeti, una regione allora appartenente all’Impero austro- ungarico, l’imprenditore Oskar Schindler.

Noto per aver salvato, durante la Seconda Guerra Mondiale, circa 1.200 ebrei dallo sterminio, con il pretesto di impiegarli come personale necessario allo sforzo bellico presso la sua fabbrica di oggetti smaltati a Cracovia.
«Schindler assiste nel 1942 all’orrore dei rastrellamenti nazisti nel ghetto di Cracovia e decide a intervenire. Si mette d’accordo con il comandante del campo di concentramento di Plaszow, dove sarebbero stati deportati gli ebrei di Cracovia, per il trasferimento di 900 ebrei nel suo complesso industriale adiacente.
Nel 1944, con l’Armata rossa alle porte, Schindler riesce a spostare i suoi “lavoratori”, divenuti 1.200, nel complesso di Gross-Rose, sottraendoli di nuovo alle esecuzioni sommarie dei nazisti, preoccupati di cancellare le tracce dell’Olocausto. Nel 1967 viene riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” nello stato di Israele. Muore il 9 ottobre 1974».

«Era un bon viveur, un contrabbandiere e un giocatore d’azzardo, un bevitore e un donnaiolo. Per i tedeschi era un fidato agente dei Servizi Segreti Militari. Il suo nome era Oskar Schindler, l’uomo che durante il nazismo salvò migliaia di ebrei. Sotto Adolf Hitler, diventò un uomo di successo, accumulando una grande ricchezza. Fu una spia al servizio dell’esercito tedesco in Cecoslovacchia – scrive l’ufficio stampa Rai – e in Polonia e la sua fabbrica di munizioni contribuì allo sforzo bellico dei nazisti. Ma fu lui, costruendo un proprio campo di concentramento e correndo molti rischi, l’unico tedesco nella storia della guerra a salvare più di mille ebrei dai campi di sterminio. Un personaggio, raccontato anche dalla voce dei testimoni, al centro del documentario “Schindler. La vera storia” trasmesso da Rai Cultura su Rai storia. Proposto nella versione rimasterizzata, il documentario – del 1983 – ha vinto il British Academy Award e ha preceduto di dieci anni il film “Schindler’s List” di Steven Spielberg.

Nulla del passato del trentunenne Schindler lo aveva preparato in qualche modo a interpretare il ruolo dell’eroe: nato nella piccola città industriale di Zwittau, in Boemia, ai confini con la Cecoslovacchia, viene cresciuto secondo una rigida educazione cattolica, nonostante ci siano ebrei nella sua classe e il suo vicino di casa sia un rabbino con due figli. Il giovane Oskar è un ragazzo estroverso, studia poco e ama stare al centro dell’attenzione. Fin da ragazzo sviluppa una passione per le automobili da corsa e le motociclette, assecondato dal padre. Nel 1928 sposa Emilie, una ragazza molto religiosa di un paese vicino. Durante gli anni ’30, da mediocre venditore diventa una spia nazista. I cecoslovacchi lo arrestano nell’agosto del 1938, ma viene rilasciato dopo che Hitler annette il Territorio dei Sudeti».