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Africa Unite: 40 anni di reggae targato Pinerolo

Era l’11 maggio 1981 quando la musica reggae perdeva prematuramente il suo faro Bob Marley. Immediatamente dopo, due ragazzi pinerolesi iniziavano un percorso musicale partendo dall’eredità lasciata dall’artista giamaicano contaminandola con suggestioni elettroniche, andando a creare uno stile personale e inconfondibile che gli varrà un ruolo di primo piano a livello nazionale tra gli interpreti del genere. I due ragazzi erano Bunna e Madaski, fondatori e leader degli Africa Unite, e il loro cammino artistico continua ancora oggi, 40 anni dopo.

E proprio martedì 11 maggio la band pinerolese festeggerà i suoi 40 anni con un concerto live in streaming sulla piattaforma  Bandcamp: un viaggio nel tempo attraverso i pezzi che hanno segnato lo sviluppo e la crescita della band più longeva del panorma reggae italiano «Si tratta naturalmente di un ripiego – ricorda il cantante degli Africa Bunna – ma in questo momento ci sembrava l’unico modo per festeggiare i 40 anni di attività, un traguardo importante. Si tratta di un esperimento, anche perchè abbiamo messo un biglietto di ingresso e sarà da vedere se il pubblico è disposto a pagare per un concerto in streaming, anche se fino adesso la risposta è stata buona»

Un evento che è un po’ il simbolo dell’epoca che stiamo vivendo e che ci auguriamo di lasciarci alle spalle quanto prima, anche se la pandemia ha gettato i semi di modalità nuova di fruizione degli spettacoli che potrebbero lasciare un segno anche nel futuro «Naturalmente l’augurio è quello di tornare sui palchi: il contatto umano, il ballo e l’atmosfera sono parte integrante della musica – spiega Bunna – Tuttavia la rete ha dimostrato in questo periodo di avere delle potenzialità per modi diversi e anche interessanti di interazione tra artista e pubblico, purchè siano a fianco e non in sostituzione della modalità “tradizionale” del concerto live»

Gli Africa apriranno la serata dialogando con il loro pubblico e rispondendo alle sue domande e curiosità che arriveranno attraverso la chat, attiva per tutti coloro che avranno acquistato il biglietto del live streaming. Durante il concerto poi, la band presenterà le nuove versioni dell’album People Pie (del 1991) che hanno completamente ri-registrato e re-interpretato in questi mesi di isolamento e che, a partire da maggio, sarà ripubblicato sulle piattaforme di streaming e digital store «Abbiamo scelto “People pie” perchè l’abbiamo sempre ritenuto un disco importante dove si cominciava a intravedere una certa direzione rispetto alla musica, alla scrittura e alle tematiche affrontate. Di qui la scelta di reinterpretarlo oggi, con un’attitudine chiaramente diversa e con la formazione attuale. Ne è venuto fuori un disco in cui l’anima e gli arrangiamenti dei pezzi sono rimasti sostanzialmente gli stessi, ma con una luce contemporanea a renderli attuali: siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto»

Infine, un pensiero a tutto il settore degli spettacoli dal vivo che in questo lungo periodo hanno sofferto l’impossibilità di poter svolgere il proprio lavoro e una preoccupante disattenzione da parte del governo, mettendo a nudo la fragilità di un sistema professionale tra i meno tutelati del paese «Il problema ha una radice culturale: in generale si fa fatica a pensare al mondo dello spettacolo come una professione. Un mondo che è fatto, oltre che di artisti, di tecnici, elettricisti e una moltitudine di altre figure. Figure altamente specializzate che il settore rischia di perdere perchè costrette a trovare altra occupazione in assenza di un adeguato sostegno»