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Agess: chi paga?

L’Agess era un’agenzia di sviluppo del territorio nata e operante in val Pellice e fallita, lasciando un buco di notevoli dimensioni, circa 5 milioni di euro in 5 anni.

La sentenza del Tribunale ha condannato la Comunità montana val Pellice (socio maggioritario con quote oltre il 90%) al pagamento di quanto dovuto in relazione al fallimento Agess. Il problema che però si è sollevato in questi ultimi giorni è che a pagare tale debito non saranno soltanto i Comuni che componevano la Comunità montana val Pellice ma anche quelli di altri due enti: le Comunità montane della val Chisone-Germanasca e quella del Pinerolese. Infatti con l’accorpamento del 2009 le tre Comunità montane sono state fuse e quindi si sono caricati sul groppone della nuova Comunità montana del Pinerolese i (pochi) onori e i (tanti) oneri. Tra cui la pendenza e il processo Agess. Questo è l’ente che deve pagare. Ente che ormai è svuotato di quasi tutte le sue funzioni in quanto stanno entrando in funzione le nuove Unioni di Comuni, che sostituiscono le Comunità montane. Dopo la conferenza stampa della scorsa settimana ecco le reazioni di tre sindaci dei tre territori.

Val Chisone e Germanasca

Laura Zoggia, sindaca di Porte e presidente dell’Unione di Comuni della val Germanasca e Chisone.

«Siamo molto arrabbiati! Pensare a più di 5 milioni di euro spesi per gestioni di più di 10 anni fa mette i brividi, ma genera anche un senso di rabbia il pensare di socializzare le perdite del fallimento a chi come noi, Comunità montana, Comuni delle valli Chisone e Germanasca, non solo non ha avuto parte alcuna nella sciagurata impresa, ma vede azzerata la possibilità di investimenti per l’occupazione (poco lontano da qui, la chiusura della New Cocot ha lasciato a casa quasi 200 lavoratrici, trascurando le altre situazioni di crisi in atto). Naturalmente si richiederà che l’esecutorietà sia posta a carico della Comunità montana val Pellice, la condannata, e del suo patrimonio, rendicontato, ricordiamolo, dal commissario al 31 dicembre 2009 senza alcun cenno all’incombente disastro.

Se tale possibilità venisse respinta, chiediamo l’assunzione di responsabilità dei soci dell’Agess o almeno di quegli Enti locali e territoriali allora soci…»

Pinerolese pedemontano

Dure le parole di Giustino Bello, Sindaco di Cantalupa. «Qui qualcuno gestendo male la situazione ha creato un buco catastrofico e i soci non hanno esercitato il controllo che avrebbero dovuto. I processi che ci sono stati hanno purtroppo indicato che saranno tutti i Comuni a pagare. Se sarà così voglio essere “impiccato” ma non mi siedo a nessun tavolo per solidarietà con chi ha amministrato male anche se ormai gli attori politici sono cambiati. Prima però di essere “impiccato” chiederò alla Corte dei Conti un controllo sui vecchi amministratori e in seguito alla magistratura ordinaria chiederò un procedimento verso chi ha gestito: perché non ha senso che in Italia si continui a privilegiare chi amministra male. So di avere una posizione dura ma sto anche pensando di “uscire” come Cantalupa dall’Unione dei Comuni del Pinerolese per fondarne un’altra con i Comuni limitrofi».

Val Pellice

Duilio Canale, sindaco di Luserna San Giovanni e presidente dell’Unione di Comuni del Pinerolese era uno di quelli che quando l’Agess era viva non si occupava di politica.

«Questa sera (lunedì 27 aprile) abbiamo un incontro fra le due Unioni. Mi sento solo di dire che le responsabilità ci sono e sono di persone che pensavano di rappresentare un partito politico».

La cifra da pagare è superiore ai 2 milioni di euro (conteggiando anche gli interessi) e secondo le stime verrebbe a pesare per 60 euro per ogni singolo cittadino.