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Aids, fermiamolo entro il 2030

Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha sempre cercato di rispondere all’emergenza Hiv sostenendo attività di prevenzione nelle comunità colpite dal virus sin dall’inizio della pandemia, esplosa nel 1984. L’ha fatto impegnandosi sul campo e promuovendo numerosi incontri di alto livello, anche presso le Nazioni Unite: «Incontri che sono sempre stati opportunità importanti per offrire risposte e per riflettere sui progressi compiuti in tema di prevenzione all’Aids. Per offrire migliori trattamenti farmacologici, cure efficaci», afferma il Cec.

Impegni che «nel tempo sono stati rafforzati grazie ad azioni mirate», ha affermato la vice segretaria generale del Cec, Isabel Apawo Phiri.

«Per più di tre decenni – prosegue Phiri – il Cec è stato in grado di fornire risorse, dare consigli utili alle chiese e alle comunità per rispondere con coraggio e profezia all’epidemia di Aids. É necessario, dunque, continuare a mantenere alta l’attenzione. L’auspicio è fermare l’epidemia entro il 2030.  Non possiamo perdere mai la fiducia. Per questo, lavorare insieme e condividere le informazioni utili, pregare insieme alle persone colpite dalla malattia e ciò che siamo chiamati a fare».

Queste posizioni sono emerse in occasione dell’High-Level Meeting (Hlm), l’UnAids Pepfa Faith Initiative, di cui il Cec è membro.

Incontro che si è tenuto il 7 giugno, come evento collaterale Faith2EndAIDS – Faith2EndInequalities, dedicato all’importanza di accelerare la risposta all’Hiv promossa dai gruppi e dalle comunità di fede, nei prossimi cinque anni.

Il Cec attraverso le attività promosse dall’Ecumenical Advocacy Alliance e dall’Ecumenical Hv and Aids Initiatives and Advocacy, s’impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica a sostenere le persone colpite dall’Hiv, a promuovere forum internazionale e a ricordare quanto la fede sia un’esperienza positiva quando è indirizzata anche in azioni sociali, umanitarie, civili, sanitarie come ad esempio la lotta e il contrasto all’Aids.

Ancora oggi una minaccia per la salute pubblica.