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Altiero Spinelli. L’Europa e Torre Pellice

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Il 23 maggio 1986 moriva Altiero Spinelli, tra i padri dell’Unione Europea.

Nato a Roma nel 1907, militante comunista, viene arrestato dalla polizia fascista e condannato a 16 anni di reclusione.
Durante la detenzione matura il suo distacco dal Pci e dopo il carcere, confinato a Ventotene, scrive, fra il 1941 e il 1942, in collaborazione con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, il Manifesto per un’Europa libera e unita.

Noto come Manifesto di Ventotene è tutt’ora considerato il documento di base del federalismo europeo.

Caduto il fascismo, Spinelli sarà liberato il 19 agosto 1943 e dieci giorni dopo fonderà a Milano, insieme a una trentina di reduci dal confino, dal carcere e dall’esilio, il Movimento Federalista Europeo.

Nel luglio del 1980 promuove l’iniziativa che porterà al trattato di Unione Europea, approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo il 14 febbraio 1984.

Spinelli fu ospite di Mario Alberto Rollier verso la fine dell’agosto del 1943 a Torre Pellice (To).

« Data l’importanza di Spinelli abbiamo invitato alla posa di una targa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha affermato l’assessora alla cultura Maurizia Allisio –; in passato già Scalfaro e Cossiga vennero in val Pellice e ci è sembrato giusto “osare” invitando Mattarella. La data non è ancora stata fissata ma sarà sicuramente fra fine settembre e i primi giorni di ottobre, in base anche alle eventuali disponibilità del Presidente».

Libri
Altiero Spinelli (Il Mulino)
Come ho tentato di diventare saggio
«Questo libro, che a me sembra uno dei più belli che in questa generazione si siano aggiunti al corpo della “letteratura italiana”… è un libro importante della letteratura del Novecento, un importante documento politico del nostro tempo». Arrigo Levi

Spinelli a vent’anni era già un rivoluzionario di professione pronto per il Tribunale speciale fascista; a poco meno di trentacinque abbozzava il progetto di un federalismo europeo per il quale avrebbe lottato per il resto della vita. Nei riguardi della propria azione Altiero Spinelli nutriva ad un tempo orgoglio e timore che non ne rimanesse segno, così negli ultimi anni si decise a scrivere questo libro, che racconta la sua vita fino alle soglie del dopoguerra: la giovinezza, le prime letture, l’adesione al partito comunista, la scoperta dell’amore e del sesso, la cospirazione, i sedici anni di carcere e di confino, i primi passi dell’impegno per il federalismo europeo. Ne è risultata una «confessione» di rara intensità, dove le tessere dell’esperienza personale e politica sono ricomposte in un esemplare romanzo di formazione, una testimonianza che ha pochi eguali nella memorialistica del Novecento italiano.

Altiero Spinelli (1907-1986) è stato fra l’altro membro della Commissione delle Comunità europee e deputato al Parlamento italiano ed europeo. Oltre a queste memorie (1984; premio Viareggio, premio Acqui, premio Marotta), di Spinelli il Mulino ha pubblicato i tre volumi del «Diario europeo» (1989-92) e numerose raccolte di scritti politici.

Mario Alberto Rollier (Il Mulino)
L’Italia e l’Europa di un pessimista attivo

Stati Uniti d’Europa e altri scritti sparsi (1930-1976)
A un settantennio dalla fine della Seconda guerra mondiale e dall’avvio della storia repubblicana, il pensiero di uomini e donne del nostro antifascismo, come i valori e le battaglie di quelle generazioni, costituiscono un patrimonio comune della nostra recente storia democratica ed europea e ad essi possiamo attingere come a una fonte d’ispirazione per riflettere sulla condizione presente.

Gli scritti di Mario Alberto Rollier, raccolti in questo volume, redatti fra gli anni Trenta e Settanta del secolo scorso, affrontano con sorprendente attualità alcune questioni centrali del Novecento che ancora oggi si pongono alla nostra attenzione: l’ecumenismo cristiano e il desiderio di rinnovamento evangelico, l’antifascismo e la Resistenza, la difesa della laicità dello Stato e l’esperienza costituente, il federalismo interno e sovranazionale, il sogno degli Stati Uniti d’Europa, fino alle problematiche di carattere scientifico sull’impiego civile dell’energia nucleare. La vita di Rollier traccia, con una prospettiva inedita, il quadro di un’epoca della storia europea caratterizzata dalla profonda crisi dei valori cristiani, sopraffatta dagli egoismi nazionali e dalla ferocia dei totalitarismi, ma anche carica di forti tensioni morali, di attese, di entusiasmi e di impegno civile e politico.

Mario Alberto Rollier (1909-1980) nasce a Milano in una famiglia valdese aperta alla cultura liberale europea. Influenzato da Karl Barth e dal movimento ecumenico, partecipa alla stagione di rinnovamento dell’evangelismo italiano. Antifascista, azionista ed europeista è tra i fondatori del Movimento federalista europeo con Ernesto Rossi e Altiero Spinelli e tra gli estensori della Carta di Chivasso insieme a Émile Chanoux. Chimico di fama nazionale, è stato direttore del Centro sperimentale Lena di Pavia che ha ospitato il primo reattore nucleare italiano. Stefano Dell’Acqua è dottore di ricerca all’Università degli Studi di Pavia e insegna materie letterarie nella scuola secondaria. Filippo Maria Giordano è assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Genova ed è stato titolare di un Modulo «Jean Monnet» all’Università degli Studi di Torino.