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Atti di antisemitismo in aumento in Europa

Un gruppo che segue l’antisemitismo in Germania ha dichiarato di aver documentato più di 2.700 incidenti nel Paese lo scorso anno, tra cui 63 attacchi e sei casi di violenza estrema.

In un rapporto, il Dipartimento per la Ricerca e l’Informazione sull’Antisemitismo (Rias) ha dichiarato che la pandemia di Coronavirus, con le sue narrazioni cospirative antiebraiche, e il conflitto in Medio Oriente, con le critiche antisemite a Israele, sono stati i principali fattori scatenanti dei 2.738 incidenti documentati nel 2021.

Il commissario del governo tedesco per la lotta all’antisemitismo, Felix Klein, ha definito il numero di incidenti – più di sette al giorno – spaventoso, ma ha anche detto che «allo stesso tempo, ognuno degli incidenti riportati è anche un passo verso la riduzione delle cifre oscure, un tentativo di denunciare ciascuna di queste ignobili azioni».

Gli estremisti di destra sono stati responsabili del 17% degli incidenti, ma più della metà di tutti gli episodi di antisemitismo non possono essere attribuiti a una specifica visione politica, secondo il rapporto.

Tra i casi di «violenza estrema», il Rias ha incluso un attacco a un partecipante ebreo a una veglia per Israele ad Amburgo e una sparatoria in un centro comunitario ebraico a Berlino.

Complessivamente, 964 persone – sia ebrei che non ebrei – sono state direttamente colpite da episodi di antisemitismo, ha dichiarato Benjamin Steinitz, capo del Rias, ai giornalisti a Berlino.

Marina Chernivsky, del centro di consulenza Ofek per le vittime di violenza e discriminazione antisemita, ha definito l’elevato numero di casi un «rumore di fondo» nella vita quotidiana degli ebrei in Germania.

E in Italia? «Seppure l’Italia continui a essere un Paese meno esposto di altri a derive antisemite più radicali – che vanno sempre di pari passo con le peggiori derive xenofobe, omofobe, islamofobe e più in generale razziste –, dobbiamo prendere atto che serpeggia nella società un insieme di pregiudizi e di sentimenti ostili al mondo ebraico, inclusa una pervasiva avversione per lo Stato d’Israele, la cui denigrazione e delegittimazione è parte integrante del fenomeno e ha un ritorno in eco di odio anche verso le comunità ebraiche» scrive la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni nel testo introduttivo allo studio sull’antisemitismo nel nostro Paese durante il 2021. 

Nel 2021 l’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec (Centro documentazione ebraica contemporanea) ha ricevuto 400 segnalazioni. dopo attenta analisi, 226 di queste sono state rubricate come atti di antisemitismo. 

181 concernono l’antisemitismo in Internet, mentre 45 sono episodi accaduti materialmente, tra cui un caso di «estrema violenza» e 5 «aggressioni fisiche». Da tempo non venivano registrati sei casi violenti in un solo anno. 

L’Osservatorio Antisemitismo ed altri enti internazionali che studiano l’odio online, sostengono che internet, e specialmente i social, sono il mezzo principale per la diffusione del discorso d’odio e della propaganda antisemita. L’Osservatorio dalla fine degli anni ‘90 ha intrapreso un costante monitoraggio del ciberspazio antisemita con una particolare attenzione ai social network (Facebook, Twitter, VKontakte, YouTube, Telegram, TikTok, Instagram, LinkedIn, etc.). I contenuti antisemiti reperiti vengono regolarmente segnalati ai provider, e la maggior parti di essi non vengono rimossi. Nel corso del 2021 sono stati raccolti 5.500 post e discussioni online (tra monitoraggio attivo e segnalazioni all’Antenna) con contenuti antisemiti e/o borderline. 

 

 

 

Di Tiesse – opera propria, sinagoga di Triest Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2001994