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Camerun, appello alla pace dei leader religiosi cristiani e musulmani

Il 15 dicembre centinaia di leader religiosi cattolici, protestanti e musulmani del Camerun hanno lanciano un appello congiunto per il dialogo e la pace nel paese.

Il Camerun sta vivendo una situazione molto difficile: da un lato è scosso dagli attacchi terroristici di Boko Haram, che dal 2014 ha provocato più di 2000 morti e 1000 rapimenti, lasciando dietro di sé uno strascico di distruzione e traumi. L’episodio più recente è l’uccisione lo scorso 13 dicembre di una decina di persone nel campo profughi di Manawao, nel nord del paese.

Dall’altro lato il Camerun è lacerato dalle istanze separatiste delle province anglofone dell’ovest, al confine con la Nigeria. Le proteste pacifiche della popolazione, contro una situazione di discriminazione da parte del governo centrale, all’inizio di ottobre avevano portato a una simbolica dichiarazione d’indipendenza, immediatamente seguita da scontri armati con il coinvolgimento dell’esercito, che avevano provocato morti e feriti (ne avevamo parlato qui). Ancora nelle ultime settimane ci sono stati violenti scontri a Mamfe tra forze governative e separatisti, con l’incendio di diversi villaggi. Più di settemila persone hanno cercato la fuga nella vicina Nigeria, trovandosi però esposte ancora una volta alla minaccia di Boko Haram.

Il 15 dicembre i pastori di diverse denominazioni, i preti cattolici e gli imam si sono radunati per pregare alla cattedrale della capitale Yaoundé, secondo una notizia divulgata da VOA Afrique, l’emittente francofona di Voice of America, lanciando un appello che richiama, come hanno dichiarato alcuni partecipanti, l’universale comandamento di Dio di vivere in pace e armonia con gli altri ovunque siamo, senza distinzioni, in quanto è impossibile lo sviluppo di un paese se c’è la guerra.

La speranza è che l’appello venga raccolto, ma comincia in un clima certo non facile la campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali, che dovrebbero tenersi alla fine del 2018.