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Doha. Premio internazionale per il dialogo interreligioso 2022

La scorsa settimana il Centro internazionale per il dialogo interreligioso di Doha (Dicid) ha annunciato i vincitori del Premio internazionale per il dialogo interreligioso di Doha 2022 alla sua quarta edizione, sottolineando che i vincitori sono stati tre individui e tre istituzioni che hanno lavorato duramente per consolidare i principi e i valori del dialogo tra le religioni e civiltà, e hanno dato contributi pionieristici alla diffusione di una cultura della tolleranza, al rifiuto dell’incitamento all’odio, alla promozione della moderazione e ad altri sforzi per combattere il razzismo in queste aree.

Durante la sessione di apertura della 14a Conferenza di Doha sul dialogo interreligioso 2022, H. E. Sultan bin Saad al-Muraikhi, ministro per gli Affari Esteri dello Stato del Qatar, ha premiato i vincitori che sono stati: il ​​dottor Mohamed Khalifa Hassan dall’Egitto, la dottoressa Sabrina Lei dall’Italia, e Malkhaz Songulashvili, vescovo metropolita dell’Unione battista della Georgia; mentre le istituzioni vincitrici sono state: il British Woolf Institute, la Spanish Islamic Culture Foundation (Funci) e l’Istituto tedesco Side-by-side.

Mohamed al-Ghamdi, membro del Consiglio di amministrazione del Dicid, ha affermato che il premio vuole promuovere il dialogo interreligioso e la convivenza, soprattutto all’interno delle società, e identificare le migliori esperienze di successo in questo campo, esprimendo soddisfazione per il fatto che 40 individui e 10 istituzioni hanno presentato domanda per vincere il premio in quattro temi principali: tutti sono stati valutati in termini di risultati accademici e internazionali e nel campo del dialogo e del discorso interreligioso.

In un’intervista rilasciata a Qatar News Agency (QNA), il vescovo battista Songulashvili, pastore della Cattedrale della Pace di Tbilisi, premiato per i suoi contributi nei campi della convivenza e del dialogo interculturale, ha dichiarato: «Lo Stato del Qatar crede nel dialogo e nella tolleranza. Ci riuniamo a Doha per dialogare e dobbiamo cogliere questa come un’opportunità per consolidare l’amore e la fratellanza tra i nostri seguaci, oltre a sostenere i nobili principi e valori che il Qatar chiede, come la coesione sociale, la pace interstatale e mondiale». 

 

Didascalia: il vescovo battista Malkhaz Songulashvili è l’ultimo a destra