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Federica Angeli: «A mano disarmata»

Oggi pomeriggio (5 ottobre) alle 18,30 a Torino ci sarà la presentazione del libro di Federica Angeli «A mano disarmata». Un appuntamento promosso dall’associazione Amici di Roberto Morrione, da LiberaInformazione, Libera Piemonte e il Circolo Articolo 21 Piemonte presso Binaria Book, via Sestriere 34, Torino. L’incontro, moderato da Lorenzo Frigerio, coordinatore di LiberaInformazione che intervisterà l’autrice, vedrà gli interventi di Gian Mario Gillio, portavoce del Circolo Articolo 21 Piemonte e giornalista del settimanale Riforma e di Riforma.it e Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte.

L’iniziativa è parte degli eventi delle giornate del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo e che proseguiranno a Tornino dal 25 al 27 ottobre.

«Può un libro diventare qualcosa di più che un semplice prodotto editoriale destinato ad avere successo? La risposta è sì – scrive Lorenzo Frigerio –, a condizione che storia vera e ideale civile si sommino, allora il mix che ne viene fuori è veramente esplosivo. La storia vera è quella di Federica Angeli, cronista di valore nella redazione romana de “La Repubblica”; l’ideale civile è quello di una cittadinanza attiva che si assume le sue responsabilità, senza delegare ad altri una partecipazione in prima persona contro il crimine e il malaffare. Il libro in cui questi due elementi trovano sintesi felice è A mano disarmata (Baldini e Castoldi, 2018).

Il teatro d’azione del racconto, fatto in prima persona da Federica Angeli, è il litorale laziale, più precisamente Ostia, oggetto di contesa tra i diversi clan mafiosi della zona, in particolare Spada e Fasciani.

Il punto di partenza è un documentato lavoro giornalistico che porta alla luce una verità che non si vuole vedere: la presenza delle mafie, pervasiva e soffocante, tanto del tessuto sociale, quanto di quello economico in un porzione d’Italia, dove il negazionismo è la regola aurea. È stato proprio il lavoro della giornalista romana a far cadere ogni alibi e da quel momento si è aperta una nuova fase.

Ora la sua storia ha travalicato anche i confini nazionali, per diventare il segno di una possibile vittoria contro il crimine e la violenza, a condizione che, come ama ripetere don Luigi Ciotti, non vi siano deleghe a “navigatori solitari” nella battaglia contro la mafia. Una battaglia che è possibile vincere, come spiega Federica Angeli, se ognuno di noi fa la propria parte.

Un libro da leggere, insomma, per quanti amano il giornalismo d’impegno e intriso di etica, soprattutto per prendere una bella boccata d’aria fresca, quanto mai necessaria oggi».