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Fotografia di un artista

«Mamadou Telly, anni venticinque, provenienza: Repubblica di Guinea. Sbarcato in Italia sette anni fa. Due tentativi di entrare clandestinamente in Francia, entrambi falliti». 

Ora, però, in Francia espone, e con successo: questo perché, una volta deciso di rimanere in Italia e divenuto operatore della Diaconia valdese (a cui va il merito di aver saputo selezionare un team di collaboratori e collaboratrici validissime e motivate), ha scelto di mettere a frutto quella che, fin da bambino, è stata la sua passione: la pittura. E non improvvisata e dilettantistica, in quanto a Conakry, capitale del suo paese, aveva frequentato corsi di arte. 

Mamadou ama i colori caldi, in ogni loro gamma e ha un segno grafico sicuro e veloce, che gli consente di passare dalla leggerezza aerea di certe figure a unintensità fortemente emozionale in dipinti più complessi dal punto di vista compositivo. 

Nelle scorse settimane [dal 17 luglio al 16 agosto, ndr] ha esposto nella prestigiosa galleria annessa alla Pinacoteca Morscio di Dolceacqua (Im). Dal 17 al 25 settembre, poi, il tempio annesso alla Foresteria valdese di Vallecrosia ospiterà una sua mostra, che farà seguito al piccolo assaggio” delle due sere della manifestazione Wine Around [festival eno-gastronomico la cui quarta edizione si è tenuta ai primi di giugno nei giardini della stessa Foresteria, ndr], mostra per la quale lartista sta preparando numerose novità. 

Mamadou, ora, è felice e dona felicità sia con la sua costante e variopinta creatività, sia con il suo sorriso di ragazzo genuino, realizzato nelle scelte di vita e di lavoro. Per tutti noi, Chiesa e Diaconia valdese, deve costituire una spinta a fare sì che, fra i migranti, i Mamadou possano moltiplicarsi, trasformando in positivo il dramma della migrazione. 

Auguriamo a Mamadou Telly il successo artistico che merita e, nel frattempo, di poter al più presto incontrare la sua mamma, che non vede da quando è iniziato il suo viaggio della speranza, e che gli manca molto.