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Franco Battiato, capace di unire stili tanto diversi: i suoi versi resteranno con noi

«È morto Franco Battiato». Questa è la notizia che pervade da stamane le prime pagine di siti, blog, social media. Ognuno di noi conserva almeno un ricordo legato al cantautore, musicista, poeta e regista. Battiato si è spento nella sua residenza di Milo (Sicilia) ed era malato da tempo. Era nato a Jonia il 23 marzo del 1945, aveva 76 anni. Una frattura al femore (e al bacino) l’aveva fortemente debilitato, da qui la sua assenza mediatica e musicale. Era riapparso tempo fa al pubblico grazie ai social media.

E di Battiato ognuno di noi custodisce almeno un verso poetico delle sue canzoni, delle sue elucubrazioni talvolta stravaganti che sin degli anni Ottanta ne fecero un’artista capace di riempire «stadi da calcio», come quello di Pinerolo, ad esempio, dove Battiato con il suo fido violinista Giusto Pio sepper far emozionare anche chi allora, come me, aveva poco più di dieci anni di età.

Pinerolo fu in quell’occasione un luogo di passaggio, neanche lui poteva allora immaginare che nel tempo quella cittadina in provincia di Torino sarebbe stata un passaggio importante per la sua visione musicale. Dunque un luogo punto di ritorno e di partenza. Da dove far ri-nascere uno dei suoi tanti percorsi musicali, forse quello più estremo della sua carriera, il più ardito musicalmente, il più «rock», il più visionario e eccentrico: l’album intitolato Gommalacca; un’avventura condivisa con due musicisti pinerolesi importanti, Francesco Caudullo, nomed’arte: Madaski e fondatore degli Africa Unite (insieme a Vitale Bonino – Bunna) e che per quell’album seppe costruire, armonizzare, inventare, adattare suoni nuovi, alchimie sino ad allora allora impensabili per il poeta della canzone italiana Battiato. Un album dove emergono le armonizzzioni del chitarrista lusernese, Ruggero Catania nome d’arte: Ru.

«Sono molto dispiaciuto per la notizia – ricorda a Riforma Francesco Caudullo (Mada) -, oggi perdiamo un grande uomo, un grande artista con il quale ho condiviso un pezzo importante della mia vita. Il mio rapporto con Battiato, molti l’attribuiscono al lavoro discografico Gommalacca, in realtà è stato precedente. È avvenuto in occasione di un incontro nato per presentare vis a vis la serie di remix che feci per lui per Strani giorni. Quella fu la volta che ci conoscemmo per la prima volta, negli uffici dell’etichetta discografica PolyGram e dove Battiato ascoltò in anteprima i tre remix che avevo preparato per lui. 

Quando sentì il mio lavoro Distorta Diagnostica disse che “sovvertiva tutte le leggi dell’elettronica” e di essere rimasto allibito da quelle sonorità. Quella fu anche la volta nella quale mi chiese di collaborare alla realizzazione e registrazione dell’album Gommalacca. Dove preparai suoni che disse essere per lui nuovi. Dopo quell’esperienza ci incontrammo nuovamente a Los Angeles nel 2010. Battiato è sempre stato molto affine alla mia idea di artista. Un artista a 360 gradi a differenza di molti pseudo artisti moderni. La sua cultura musicale era ampia, reale, concreta. Cultura che dev’essere, sempre, un prerequisito per chi fa il nostro lavoro con passione. Oggi, purtroppo, siamo pieni di “muratori” che non sanno tirare su un muro.  Le impalcature e gli edifici costruiti da Battiato, invece, resteranno sempre in piedi e sapranno reggere anche alle usure del tempo».  

Gommalacca è il ventesimo album di Franco Battiato nato dalla collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro (per i testi) e pubblicato il 24 settembre 1998 con l’etichetta PolyGram. Album che raggiunse quell’anno la prima posizione in classifica.

Per Gommalacca Battiato si avvalse della collaborazione di alcuni musicisti attivi nella scena rock e alternativa italiana: da Morgan a Marco Pancaldi a Ginevra Di Marco e come dicevamo: Madaski e Ru Catania (già allora insieme a calcare i palchi con il gruppo Africa Unite).

Per promuovere il disco alcuni brani furono eseguiti da Battiato, come ospite fuori gara, al quarantanovesimo Festival di Sanremo, alla presenza del filosofo Manlio Sgalambro e con Giusto Pio alla direzione dell’orchestra.

La formazione di artisti e musicisti nel disco Gommalacca:

Franco Battiato – voce, pianoforte, tastiera, chitarra elettrica; Morgan – basso, tastiera, sintetizzatore, cori

Marco Pancaldi – chitarra elettrica, chitarra acustica, cori;

Ru Catania – chitarra elettrica; Gavin Harrison – batteria, percussioni; Ginevra Di Marco – voce;

Manlio Sgalambro – pianoforte finale in (3), voce recitante in (10); Andrea Pezzi – voce recitante in (4)

Fleur Jaeggy (accreditata come “Carlotta Wieck”) – voce in (10); Paola Romanò – soprano in (3)

Maria Callas – soprano in (3); Madaski – registrazioni, assistito da Maurizio Andiloro

Pino “Pinaxa” Pischetola – programmazione in (10) e sintetizzatore in (2, 6, 10)

 

Foto di rabendeviaregia