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Gutenberg. E le lettere prendono il volo

Il 3 febbraio del 1468 a Magonza muore il tipografo tedesco Johann Gutenberg. È l’inventore del primo sistema di stampa a caratteri mobili in lega di piombo e antimonio, ricordato per aver rivoluzionato il sistema di stampa consentendo la produzione di libri in serie.

Il primo capolavoro sono le 1.282 pagine a stampa di 180 esemplari della Vulgata ( era Il 30 settembre 1452 ), ossia la traduzione in latino della Bibbia portata a termine da San Girolamo sull’antica versione greca ed ebraica.

Gutenberg rivoluziona il sistema di stampa.

Vissuto in Germania durante il 15° secolo: «Johann Gutenberg – si legge su Treccani – inventò la stampa a caratteri mobili. Tecnologia che permise la nascita dell’industria libraria e la diffusione della cultura tra persone, che altrimenti mai avrebbero potuto permettersi di comprare un libro. La Bibbia stampata da Gutenberg fu il primo best seller della storia. Gutenberg, orafo tra il 1436 e il 1440, utilizzò per la prima volta i caratteri a stampa, un’invenzione che avrebbe completamente trasformato i meccanismi di diffusione della conoscenza e la cultura mondiale».

Fino all’epoca di Gutenberg i libri erano manoscritti (copiati a mano): i monaci amanuensi erano specializzati in tale compito. Questa pratica ovviamente rallentava la circolazione dei testi. La stampa a caratteri mobili di Gutenberg permise la rapida produzione di un numero elevato di copie uguali.

Nato a Magonza tra il 1390-1403 (la data di nascita di Gutenberg non è certa) operava nel mondo dell’incisione orafa e tra il 1452 e il 1455 propose la sua innovazione tecnologica razionalizzando, di fatto, un processo industriale con «tecnologie» orafe che ben conosceva, insieme a quelle utilizzate per la spremitura del vino (grazie al torchio).

Nel 1452 esce la stampa del primo testo a due colonne di 42 linee: «la Bibbia delle 42 linee» che riproduce la Vulgata, ossia la traduzione in latino della Bibbia portata a termine da San Girolamo sull’antica versione greca ed ebraica.

La stampa (parziale) delle prime copie (1.282 pagine) verrà presentata per la prima volta nel 1455 alla Fiera di Francoforte. Nei cinquant’anni successivi l’invenzione di Gutenberg si espande in 271 città del mondo.

Sarà però Aldo Manuzio (Bassiano 1449-1452 (?) – Venezia 1515) a inventare – partendo dalla tecnologia di Gutenberg – la «moderna» editoria: trenta prime edizioni di classici (prima disponibili solo come manoscritti). Otto autori italiani (tra questi, Petrarca, Dante, Boccaccio), centocinquanta edizioni complessive con tirature di 1.000 o 2.000 copie.

Da allora definire quante lettere siano state stampate sui libri, non è più possibile farlo. Con le nuove tecnologie è cambiato tutto.