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Justin Welby ai cristiani: «Siete luce, donate luce»

L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha paragonato la Chiesa alla «Luce» del Vangelo in «un mondo in balia di perplessità e confusione»; una «Luce» capace di accendere «i fari delle auto nella nebbia. Ciò che credete di vedere – ha proseguito – è solo un riflesso, se lo guardate senza illuminazione».

Parole che Welby ha pronunciato in occasione di una conferenza incentrata sul tema delle «Vocazioni» a Dallas in Texas lo scorso fine settimana,  dove ha voluto ricordare che il ruolo dei ministri ordinati «è quello di assicurare che tutti coloro per i quali si è chiamati ad essere responsabili possano camminare nella luce di Cristo, in libertà, come figli della luce», perché solo attraverso Cristo «c’è la salvezza. In lui c’è la vita. Con lui c’è la luce. Da Lui, giunge saggezza»; e ha proseguito «se la luce non brilla liberamente e senza ostacoli vuol dire che i richiami della Chiesa indirizzati al mondo sono insufficienti e viziati. Se i nostri ministri non sono in grado di guidare il popolo di Dio fedelmente, regnerà solo confusione».

Metafore, quelle della luce e dei figli della luce che non possono essere divise: «voglio essere chiaro – ha proseguito Welby –, anche se come anglicani siamo una Chiesa “divisa” siamo chiamati a fare tutto ciò che possiamo insieme. Nonostante le difficoltà, perché stare insieme – anche se la vita può essere dolorosa – significa essere figli della luce», in quanto «la natura del ministero ordinato è proprio quella di assicurarsi che la Chiesa brilli di una luce capace di illuminare il mondo; un mondo spesso dominato dalla confusione».

L’incontro con Welby era promosso dalla Communion Partners, un gruppo di vescovi teologicamente conservatori ma che si sono sempre impegnati a rimanere all’interno della Chiesa episcopale degli Stati Uniti e della Chiesa anglicana del Canada, nonostante le divergenze su questioni etiche e sessuali.

Welby era accompagnato dal vescovo Michael Curry e da Anthony Burton, che ora ricopre il ruolo di direttore della chiesa episcopale dell’Incarnazione a Dallas.

«Non c’è confusione con Gesù – ha concluso Welby – qualunque sia la condizione del mondo. Egli dev’essere innalzato e dalla Sua croce trovare trionfo. Perché la Sua luce disperde le nebbie e illumina le oscurità. Noi siamo chiamati ad essere i figli di quella Luce».

Infine ha chiosato: «I cristiani devono essere i veri radicali, gli estremisti dell’amore e i sovversivi distruttori dell’inerzia, perché siamo stati chiamati a capovolgere il mondo intero».

Nel suo soggiorno a Dallas, Welby ha voluto visitare il Texas School Book Depository, il luogo dal quale Lee Harvey Oswald assassinò il presidente statunitense John F. Kennedy il 22 novembre del 1963.