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Malesia. Vietata preghiera comune a musulmani e non musulmani

Il vescovo anglicano della Malesia occidentale,Ng Moon Hing, ha criticato una nuova direttiva che vieta ai musulmani e ai non musulmani della Malesia di pregare insieme.

Ng Moon Hing, che è anche arcivescovo della Provincia del sud-est asiatico, ha detto che il divieto, emesso la scorsa settimana dal Dipartimento di Sviluppo Islamico della Malesia (Jakim), è “ridicolo e sconclusionato”, e rischia di creare una polarizzazione tra le fedi presenti nel paese.

La direttiva vieta che preghiere musulmane e non musulmane siano pronunciate una accanto all’altra nello stesso evento, e ordina che siano invece «sostituite con un’attività che condivide un messaggio di unità».

Ng Moon Hing ha dichiarato: «Penso che il governo malese si sia contraddetto. Da un lato il re della Malesia (Yang Di Pertuan Agung) e il Primo ministro hanno recentemente rilasciato dichiarazioni pubbliche in cui hanno enfatizzato le relazioni interreligiose e interculturali, il dialogo e gli incontri tesi all’armonia della nazione, dall’altro un simile divieto ai musulmani e ai non musulmani di pregare insieme è ridicolo e sconclusionato». «Credo che questa direttiva vada contro lo spirito armonioso della nazione e polarizzerà ulteriormente le diverse fedi presenti nella nazione. Non capisco come pregare insieme possa creare discriminazione e mancanza di rispetto; al contrario, ne conseguirebbero rispetto e apprezzamento», ha aggiunto l’arcivescovo.

La Malesia è al 42° posto nella World Watch List elaborata da Open Doors, la lista dei primi 50 paesi nel mondo in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati.

Lo scorso novembre, quattro turisti finlandesi furono arrestati dalla polizia nell’isola settentrionale di Langkawi,che fa parte dello Stato federato del Kedah, in Malaysia,con l’accusa di distribuire materiale cristiano in luoghi pubblici.Liberati poco dopo, furono espulsi con il divieto di rientrare nel paese.

La persecuzione dei cristiani in Malesia era già tornata sotto i riflettori a seguito della notizia della scomparsa del pastore Raymond Koh nel febbraio 2017.

All’inizio del 2019, la Commissione per i diritti umani della Malesia, Suhakam, ha denunciato le autorità religiose e il ramo speciale della polizia malese per la scomparsa del pastore, di cui ancora non si hanno notizie.