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Mondo anglicano sempre alle prese con le fratture sull’accoglienza Lgbtq

È in corso a Kigali, in Ruanda, il quarto incontro della Global Anglican Future Conference (Gafcon), che unisce i leader anglicani fuoriusciti e alcuni di quelli ancora all’interno della Comunione anglicana nel rifiuto dell’Arcivescovo di Canterbury come «leader spirituale della Comunione anglicana».

Centinaia di leader conservatori anglicani provenienti da 52 Paesi si stanno riunendo in Ruanda, in un momento di tensione per il sostegno alle unioni omosessuali all’interno della Chiesa.

La conferenza di Kigali, la capitale ruandese, è stata convocata sotto gli auspici appunto della Gafcon, un gruppo nato nel 2008 che sostiene l’ortodossia nella comunione anglicana globale.
L’incontro arriva due mesi dopo la decisione della Chiesa d’Inghilterra di benedire i matrimoni civili di coppie dello stesso sesso. I chierici africani sono tra coloro che continuano a esprimere preoccupazione.
«Siamo qui per portare la Bibbia al centro di tutto», ha dichiarato martedì all’AP l’arcivescovo del Ruanda Laurent Mbanda.

La decisione della Chiesa d’Inghilterra di benedire le unioni omosessuali ha creato «un’enorme confusione» e potrebbe essere «l’ultimo chiodo nella bara della già divisa eredità della Chiesa anglicana», ha detto Mbanda.
Le divisioni si sono ampliate negli ultimi anni quando i vescovi conservatori, in particolare dall’Africa e dall’Asia, hanno affermato la loro opposizione all’inclusione LGBTQ e hanno chiesto il «pentimento» delle province più liberali.

Il segretario generale della Gafcon, l’arcivescovo nigeriano Ben Kwashi, ha dichiarato in un comunicato che la nuova posizione della Chiesa d’Inghilterra sui matrimoni civili è «preoccupante per molti anglicani».
«Non cerchiamo la divisione, ma vogliamo piuttosto far progredire la missione di Dio nel mondo», si legge nella dichiarazione.

Il presidente della Gafcon il primate americano Foley Beach, ha dichiarato durante primo giorno di lavori che il suo gruppo «non può più riconoscere» Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury, come leader spirituale della Comunione anglicana.
Welby aveva precedentemente riconosciuto un «profondo disaccordo» tra le province, pur esortandole a cercare di «camminare insieme».

Nel suo discorso presidenziale , il presidente della Gafcon, ha affermato che «con il cuore spezzato, dobbiamo dire che finché l’Arcivescovo di Canterbury non si pentirà, non potremo più riconoscerlo come il primo tra gli uguali. È comunque tempo che l’intero establishment anglicano venga riformato».

Beach è primate della Chiesa anglicana del Nord America (Acna), che si è staccata dalla Chiesa episcopale degli Stati Uniti dopo il primo raduno Gafcon a Gerusalemme nel 2008 e non fa parte della Comunione anglicana.

Il vescovo suffraganeo di Ebbsfleet, Rob Munro, è l’unico vescovo della Chiesa d’Inghilterra presente alla conferenza, membro conservatore.

In un’intervista con il reverendo e conduttore radiofonico australiano Dominic Steele, registrata a Kigali e pubblicata martedì su YouTube, il dottor Munro ha affermato di non essere «una voce solitaria» nella Camera dei vescovi. «Ci sono altri che parlano a nome della fede e della fedeltà nelle strutture della Chiesa d’Inghilterra», ha detto.

In un’intervista rilasciata sempre al reverendo Steele mercoledì mattina, il dottor Beach ha dichiarato che sono in corso discussioni per una possibile fusione tra la Gafcon e la Global South Fellowship of Anglican Churches (Gsfa), un organismo che rimane nella Comunione anglicana nonostante la recente dichiarazione di non riconoscere più l’arcivescovo Welby come leader de facto della Comunione .

Anche il rettore di Buckingham, il reverendo William Pearson-Gee è fra i presenti: «è stato un impulso dello Spirito Santo» a portarlo a questa riunione ha dichiarato.

«Volevo sentire di persona come le Chiese del Sud globale si sentono davvero in merito alle stranezze della Chiesa d’Inghilterra», ha detto Pearson-Gee, membro del Sinodo per la diocesi di Oxford. «Sono rimasto sorpreso dalla portata del senso di tradimento delle Chiese del Sud globale».

Paragonando la conferenza di Kigali con la riunione del Sinodo della Chiesa d’Inghilterra di febbraio a Londra, Pearson-Gee ha concluso: «Se il Sinodo generale avesse il centesimo della gioia che è presente in questo incontro, sarebbe trasformativo. . . Non si parla [qui] di come le chiese diventeranno a zero emissioni di anidride carbonica: si parla solo di missione ed evangelizzazione. e, di conseguenza, penso che ci sia un enorme livello di eccitazione, di vitalità».