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Moussa Balde, Diaconia valdese: «Tutti i malati devono essere curati»

«Tutti i malati devono essere curatiı». Afferma così, in una nota stampa diramata oggi, la Diaconia valdese, che si dice «Costernata» per la morte di Moussa Balde.

Il 23 maggio scorso Moussa Balde si è tolto la vita nel Centro per il rimpatrio di Torino. Dieci giorni prima era stato selvaggiamente picchiato da tre persone all’uscita di un supermercato, a Ventimiglia.

Fuggito dalla Guinea, Balde è arrivato in Italia con un barcone nel 2017. Aveva immediatamente presentato domanda di asilo a Imperia, ma era ancora in attesa della convocazione dalla commissione territoriale che avrebbe dovuto esaminare il suo caso.

Scrive la Commissione sinodale per la Diaconia (CSD-Diaconia valdese):

«Moussa Balde è morto. Sul nostro giornale, Riforma, la Presidente del Consiglio di Chiesa di Sanremo aveva segnalato la violenza di cui era stato vittima il 9 maggio a Ventimiglia ad opera di tre persone che lo avevano selvaggiamente picchiato.

Moussa Balde, che era affetto da patologie di carattere psichiatrico, non era un malato come tutti gli altri, una personalità disturbata come ce ne sono a migliaia, lui è stato  considerato prima di tutto un illegale e come tale è stato trattato. Portato in un centro non adatto ad accogliere queste sofferenze è stato ulteriormente recluso a forza in una stanza, attraversando una porta che si è chiusa alle sue spalle, definitivamente.

Il poco clamore che la vicenda ha suscitato non deve ridimensionarne il significato: non stiamo curando le persone e le lasciamo morire. Il disagio psichiatrico, vera e propria malattia, che tende ad essere sottovalutata e nascosta per “noi italiani”, è addirittura negata ai migranti che, per gli stress, gli abusi e i danni che hanno subito, risultano soggetti ad altissimo rischio.

Fra i tanti diritti negati c’è anche questo che, in questo caso, ha portato alla morte.

La Diaconia Valdese, che ha incrociato Moussa e la sua sofferenza a Ventimiglia, chiede ad alta voce che si strutturino percorsi per la presa in carico di queste situazioni, per le persone migranti che presentano patologie psichiatriche. Sappiamo che è un tema complesso che richiede risposte impegnative, ma non sono questi motivi che ci possono fermare».   

Il 4 giugno a Torino è prevista una manifestazione per denunciare la morte di Moussa Balde.