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Srebrenica, 28 anni dopo

«L’11 luglio 1995, nella ormai ex Jugoslavia, si consuma il massacro di Srebrenica. La città bosniaca, sotto assedio dei serbi guidati dal generale Ratko Mladić, è zona protetta dell’Onu e vi sono confluiti molti bosniaci dai territori vicini, in cerca di rifugio dalla guerra. Gli ordini di Radovan Karadžić, sono inequivocabili: «Creare a Srebrenica una situazione di totale insicurezza e disperazione».

Il generale Mladic svuota, perciò la cittadina della Bosnia orientale dai suoi 40 mila abitanti, musulmani bosniaci; trentamila fra donne e bambini vengono deportati e in pochi giorni 8000 uomini e ragazzi (12 mila secondo i parenti delle vittime) vengono massacrati. L’11 luglio 2010 il Parlamento Europeo istituisce il “Giorno della memoria per le vittime del genocidio di Srebrenica”.

Mladić viene catturato il 26 maggio 2011 dopo 15 anni di latitanza. Accusato di genocidio e crimini contro l’umanità, sarà giudicato dal Tribunale dell’Aja».

In questi giorni in cui rincorre il ventottesimo anniversario da quei tragici giorni la moderatora dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, la pastora Sally Foster-Fulton, si trova a Srebrenica. «Visitare una città dove sono stati massacrati più di 8.000 uomini e ragazzi è stata una delle esperienze più strazianti della sua vita ma capace di portare stimoli da tanto male» ha rivelato.

Foster-Fulton ha affermato che è terrificante trovarsi faccia a faccia con la disumanità di cui sono capaci le persone e incontrare le vittime che chiedono la pace e condividono le lezioni di riconciliazione con il mondo.
Ha detto che il viaggio a Srebrenica in Bosnia ha fornito un duro promemoria del fatto che semplicemente vivere l’uno accanto all’altro non è abbastanza e le persone devono abbracciare le differenze e «vivere l’una con l’altra».

La pastora aveva visitato la città nel 2015 come parte di una delegazione guidata dall’ente di beneficenza Remembering Srebrenica Scotland, che commemora il genocidio e promuove la coesione e la tolleranza della comunità attraverso le lezioni apprese.

Il primo presidente dell’organizzazione è stato la pastora Elizabeth Lorna Hood, moderatora dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia 2013-14. Il ventottesimo anniversario del massacro di Srebrenica viene celebrato sullo sfondo della guerra Ucraina-Russia che ha lasciato centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati.

Foster-Fulton ha ribadito che il conflitto in corso ricorda che l’umanità non può mai essere compiacente e sta incoraggiando le congregazioni della Chiesa a celebrare l’anniversario di Srebrenica per garantire che ciò che è accaduto lì «non sia permesso di svanire in una storia che non impara» e possa ispirare invece il lavoro per costruire un società sicura, tollerante e coesa, in patria e all’estero.

«Il tema del mio anno come moderatora è incentrato su una parola sudafricana, Ubuntu, tradotta più strettamente ‘Io sono perché tu sei.’ “Ubuntu” racchiude la potente verità che gli esseri umani sono fatti l’uno per l’altro, che siamo strettamente interconnessi. Non possiamo essere pienamente umani senza altri con cui essere umani, e siamo chiamati ad amare la natura sacra di ogni persona umana. Sappiamo anche quanto siamo fragili e quanto velocemente le relazioni si rompono quando dimentichiamo di essere una cosa sola».



Photograph: John Young