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Studenti (e professori) che insegnano l’italiano ai migranti

Fuori dall’orario scolastico, a titolo puramente volontario (e gratuito per gli utenti). Dopo le prove generali dell’anno scorso, con un esito assolutamente positivo, torna il progetto “Penny Wirton” del Liceo Porporato di Pinerolo. «La scuola Penny Wirton nasce da un sogno: insegnare la lingua italiana ai migranti come se parlare, leggere e scrivere fossero acqua, pane e vino. Senza classi. Senza voti. Senza burocrazie. Lavorando al presente con chi c’è, con quello che abbiamo. Cercando di dare a ognuno ciò di cui lui, o lei, ha bisogno. Noi crediamo nella qualità speciale del rapporto umano che si può realizzare nell’insegnamento uno a uno» secondo Eraldo Affinati, scrittore e insegnante e ideatore (con la moglie) di questa particolare scuola che negli anni, partendo da Roma, si è allargata in tutta Italia. «Negli anni abbiamo acceso passioni, elaborato esperienze, costruito legami, acquisito uno spirito, imparato uno stile. Non vogliamo fare semplice intrattenimento. Siamo legati al rigore didattico, consapevoli che, come sapeva il priore di Barbiana, senza lingua non si può vivere. Senza nomi si muore».

E a Pinerolo l’anno scorso in stretta collaborazione con la Diaconia valdese – Servizio Migranti, è nata una “Penny Wirton”. «Abbiamo iniziato un po’ in sordina per capire cosa sarebbe successo – ci spiega la professoressa Elisa Sartori, una delle referenti – e abbiamo subito avuto un buon riscontro con l’adesione di professori e studenti». Si sono quindi livellate le differenze di ruolo fra insegnanti e allievi per poter insieme dare il proprio contributo a chi è desideroso di imparare la lingua italiana. «Il corso è mirato per un rapporto uno a uno e non da un titolo riconosciuto ma introduce e preparara a percorsi più complessi». Chi, fra studenti e docenti, ha deciso di dedicare un parte del suo tempo a questo progetto, viene formato e si mette in gioco con lezioni frontali. L’anno scorso il corso era iniziato ad anno scolastico ormai avanzato mentre quest’anno si parte già da novembre: martedì 12 dalle 15 alle 17 ci sarà la prima lezione e si andrà avanti con due lezioni settimanali (martedì e giovedì, sempre 15-17) nei locali del “Porporato” in via Brignone 2 nell’aula 8. 

«Lo scorso anno scolastico circa 25 studenti e un buon numero di docenti ed ex docenti hanno sperimentato tale metodo accogliendo, in orario pomeridiano per due volte la settimana, stranieri provenienti da varie parti del mondo e di età compresa fra i 17 e i 30 anni. Le lezioni, libere dai vincoli di valutazioni o programmi precisi ed esami finali, sono state occasione per instaurare un dialogo informale, ma molto efficace per creare i presupposti di una comunicazione spontanea e di un graduale inserimento nel territorio» conclude Sartori. Il progetto è sostenuto da CISS, Museo Emigrazioni, Diaconia valdese, Caritas, An.lib. e Casa Famiglia.