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Tratta dei minori e ambiente, le risoluzioni della Chiesa d’Inghilterra

Il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra in corso dall’8 al 10 febbraio alla Church House di Westminster, Londra, ha discusso ieri due temi importanti: la protezione dei minori vittime di tratta o posti in schiavitù e la questione dell’impatto ambientale delle comunità.

L’assemblea nazionale anglicana ha votato all’unanimità la richiesta al governo di «assicurare che l’adeguata protezione dei minori vittime della tratta e della schiavitù sia sancita dalla legge» e di attuare «un accesso efficace al sostegno, all’alloggio, al lavoro e all’istruzione per le vittime della schiavitù moderna».

Guidando il dibattito, il membro del Sinodo generale Alistair Bianchi della diocesi di Durham, ha ricordato fosse sia importante che la questione della tratta e della schiavitù venisse sollevata proprio in questi tempi, alla luce del Nationality and Borders Bill, che è attualmente in discussione alla Camera dei Lord. Il disegno di legge cerca di limitare le traversate della Manica e di cambiare il modo in cui le richieste di asilo vengono elaborate.

Bianchi ha ricordato come  «Ci sono notevoli preoccupazioni sulla mancanza di attenzione dedicata specificamente alla protezione dei bambini nel Nationality and Borders Bill, aspetto che  potrebbe avere impatti negativi sia sulle vittime della tratta che sui bambini soggetti al sistema di immigrazione che sono a rischio di sfruttamento. È necessario che ci sia un sistema efficace per garantire che i minori vittime di tratta ricevano supporto e protezione. Dobbiamo assicurarci che il governo sia tenuto a rendere conto di questo»..

Il Sinodo ha votato dunque per incoraggiare tutte le diocesi, i decanati e le parrocchie della Chiesa d’Inghilterra ad aumentare la consapevolezza della presenza di una schiavitù moderna. I membri hanno inoltre invitato le persone a pregare per le vittime e i sopravvissuti alla schiavitù e alla tratta e per tutte quelle organizzazioni che lavorano per aiutare e sostenere le vittime.

Il Sinodo ha inoltre approvato ieri una nuova legislazione per aiutare le chiese a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio.

La maggior parte dei cambiamenti adottati renderà più facile per le chiese fare adattamenti quali l’isolamento delle tubature, l’impermeabilizzazione di porte e finestre, l’installazione di nuove caldaie a combustibile non fossile, riscaldatori elettrici da banco, punti di ricarica per auto elettriche. 

Le regole fanno parte di un approccio ad ampio raggio per raggiungere l’obiettivo di chiese a impatto di carbonio zero del 2030 fissato dal Sinodo generale nel febbraio 2020. Nel luglio 2022 il Sinodo discuterà una proposta completa di itinerario verso lo zero netto.

Il vescovo guida della Chiesa d’Inghilterra per gli affari ambientali, Graham Usher ha ricordato come «Le nostre chiese possono essere degli esempi che aprono la strada nelle comunità per una vita sostenibile. Sì, sarà una sfida, ma lo è qualsiasi aspetto del vivere il Vangelo. È una sfida che dobbiamo affrontare. Le nuove regole offrono un incoraggiamento alle parrocchie per affrontare questa sfida, de-regolamentando una serie di azioni, alcune piccole, altre più grandi, che possono tutte aiutarci a muoverci nella giusta direzione»

Le regole, debitamente modificate, sono state approvate con una maggioranza schiacciante.